martedì 10 settembre 2019

...il lettore diventa Dio

"E' interessante come in genere l'arte ancora si rifiuti di accettarlo, mentre la scienza da ormai del tutto per scontato il fatto che la separazione fra soggetto/osservatore e oggetto/esperimento è impossibile. E' stato dimostrato che osservare un fenomeno quantistico altera il fenomeno stesso. Alla letteratura piace ignorare le conseguenze di questo dato di fatto. Pensiamo ancora che una storia "cambi" le emozioni del lettore, i suoi ragionamenti, forse addirittura la sua vita. Non ci piace l'idea che la storia condivida la sua valenza con il lettore. Ma la vita del lettore "al di fuori" della storia cambia la storia. Si potrebbe dire che influisce soltanto "sulla sua reazione alla storia". Ma queste cose sono la storia. E' qui che il post-strutturalismo di Barth e di Derrida mi ha aiutato di più, come scrittore: una volta che ho finito di scrivere, di base sono morto, e probabilmente è morto anche il testo: diventa puro e semplice linguaggio, e il linguaggio non vive soltanto nel lettore ma attraverso il lettore. Ai fini del testo, il lettore diventa Dio."

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