mercoledì 26 ottobre 2022

Yossl Rakover

Yossl Rakover si rivolge a Dio - Zvi Kolitz

Uno dei libri più corti che ho mai letto e uno dei più intensi. La breve storia narra di un uomo, un ebreo, che scrive una lettera nelle ultime ore della sua vita, rintanato in un edificio distrutto dai cannoni tedeschi nel ghetto di Varsavia. Per mesi è fuggito per le campagne, senza cibo, muovendosi di notte, nascosto di giorno, sotto i colpi dell'esercito nemico. Ha visto morire la moglie e uno a uno i suoi bambini, tra atroci sofferenze. Di questo periodo dice: "...la vita è una disgrazia, la morte una liberazione, l'uomo è un flagello, la bestia un ideale, il giorno è terrore, la notte sollievo." Quasi morto per inedia, attende il colpo finale, lottando fino alla fine. Si rivolge al suo dio e, sorprendentemente, non è in collera con lui per tutto ciò che ha dovuto subire e il massacro della sua famiglia. Non lo odia, lo sfida e lo rimprovera, la sua fede è incondizionata e rafforzata dai suoi patimenti. La normale reazione dell'uomo a una tale mattanza di innocenti è l'ateismo, e invece la fede dell'uomo nel suo dio diventa ancora più grande, è spiazzante, soprattutto per chi non non ha fede in alcun dio. Un saggio camuffato da racconto. Da leggere.


lunedì 24 ottobre 2022

La fabbrica degli orrori

La fabbrica degli orrori - Iain M. Banks

Il primo successo di Banks è un imprescindibile classico della letteratura horror. Crudeltà, follia e sadismo allo stato puro, in un'ambientazione da favola Dark. Un po' per stomaci forti, ma si viene presi dalle vicende di Frank, e il nostro istinto voyeuristico ci tiene incollati al romanzo. Il finale è una sorpresa e difficilmente intuibile.

"Le donne mettono al mondo, gli uomini uccidono."

giovedì 6 ottobre 2022

Divagazioni

Divagazioni - Emil Cioran

La malinconia di Cioran è contagiosa. La vita non ha senso. Un libretto di frasi e aforismi che si può "assumere" a piccole dosi quotidiane, come una pillola. Una pillola che ci aiuta a percepire l'inutilità e il non-senso della nostra esistenza.

"Non v'è in noi l'istinto di morire. Solo così si spiega perché tra la vita e la morte, in fondo ugualmente insopportabili, la prima è privilegiata mentre la seconda è screditata. La vita è un'intollerabilità che abbiamo ereditato, che conosciamo tramite il sangue; la morte, invece, la impariamo, senza arrivare mai a conoscerla, e per di più: senza essere interessati a conoscerla."

"La morte quotidiana delle notti è l'unico rimedio trovato dalla natura per guarire dalla vita."

"Certamente la vita non ha alcun senso; ma è ancora più certo che noi viviamo come se ne avesse uno."

"Ogni punto nello spazio è un crocevia di strade che portano tutte alla morte, così come ogni punto nel tempo è la misura della distanza che ci separa da essa. Qualunque strada si voglia prendere, è lo stesso. I passi, comunque orientati, hanno sempre la stessa direzione."

"A volte mi sembra di essere il più grande eroe mai esistito, per aver preso la decisione assurda, che supera la follia e qualsiasi avventura mai vissuta da un essere: la decisione di vivere sulla terra."

"Tutti gli istinti ci difendono dalla morte; ma nulla ci difende dalla vita. Tra i due mali, la nostra posizione appare insolubile."

"L'assenza di sofferenza della morte è una prospettiva che ci terrorizza; ma la realtà dolorosa della vita è il terrore stesso. Concepire un mondo estraneo all'una e all'altra? Da quando pensa e soffre, l'uomo non ha fatto altro. Vi ha aggiunto solo il suo ruolo - e il proprio fallimento."

"La differenza tra essere e non essere è quella tra la nausea e la sua assenza."

"Vi è una tristezza dell'impotenza e una della conoscenza. In entrambe, la creatura sconta i propri limiti."

"Il problema non è tanto come si possa morire per qualcosa, ma come si possa vivere per niente."