martedì 25 aprile 2023

Le particelle elementari

Le particelle elementari - Michel Houellebecq

Houellebecq è dissacrante, contorto. Scava nel vissuto di due fratelli e nelle loro esperienze negli anni della rivoluzione sessuale, del femminismo, delle comunità hippy, anni spesi nella ricerca di una presunta libertà. Un libro che parla di tutto, della vita, delle emozioni, delle delusioni, dell'unione, delle separazioni, della bassezza degli uomini, della superiorità femminile, di sesso, dell'impossibilità di trovare un senso alle nostre scelte. L'uomo è un animale animato dal bisogno di capire il mondo, capace di dedizione e abnegazione, ma allo stesso tempo vittima dei suoi istinti, della spasmodica ricerca del piacere. Una scrittura che si avvicina molto ai post-modernisti americani (penso a Wallace, De Lillo, Pynchon...).

"Per l’occidentale contemporaneo, anche quando goda di buona salute, il pensiero della morte costituisce una sorta di rumore di fondo che si insinua nel suo cervello man mano che progetti e desideri vanno sfumando. Con l’andar del tempo, la presenza di tale rumore si fa sempre più invadente; la si può paragonare a un brusio sordo, talvolta accompagnato da uno schianto. In altri tempi, il rumore di fondo era costituito dall’attesa del regno del Signore; oggi è costituito dall’attesa della morte. Così è."

"Un mondo composto di femmine sarebbe stato infinitamente superiore, sotto tutti i punti di vista; si sarebbe evoluto più lentamente ma con regolarità – senza ripiegamenti e senza nefasti ritorni al passato – verso uno stato di felicità comune."

"Probabilmente è questo, la vecchiaia: le reazioni emotive si smorzano, si conservano pochi rancori e poche gioie; si bada soprattutto al funzionamento degli organi, al loro equilibrio precario."

"È difficile immaginare un essere più cretino, più aggressivo, più insopportabile e odioso di un preadolescente, soprattutto quando sia in compagnia di altri maschi della sua età. Il preadolescente è un mostro e un imbecille, il suo conformismo è quasi incredibile; il preadolescente sembra la cristallizzazione improvvisa, malefica (e imprevedibile, se si pensa al bambino adorabile da cui deriva) di ciò che c’è di peggio nell’uomo. Come si può, allora, mettere in dubbio che la sessualità sia una forza assolutamente maligna? E come fanno le persone a sopportare di vivere sotto lo stesso tetto con un preadolescente? La mia tesi è che ci riescano soltanto perché la loro vita è assolutamente vuota."

"L'uomo non è fatto per accettare la morte: né la propria né quella altrui."

"Quali che siano le caratteristiche di coraggio, di sangue freddo e di humour che uno può sviluppare durante la propria vita, si finisce sempre e comunque con il cuore spezzato. E a quel punto si smette di ridere. Alla resa dei conti rimangono sempre e soltanto solitudine, freddo e silenzio. Alla resa dei conti non c'è altro che la morte."