Un'ultima inutile serata - Andre Dubus
E' il secondo libro di racconti di Dubus che leggo e non posso che confermare la sua bravura nel narrare brevi storie che però abbracciano un'intera vita. Spezzoni dell'esistenza di persone alle prese con le loro debolezze e le loro malinconie, ragazze e ragazzi che devono fare i conti con la vita e le prime esperienze, coi traumi che li segneranno per sempre, con la disillusione che prima o poi li avvolgerà. In questo volume troviamo due giovani soldati che cercano di dare un nuovo significato alla parola "razzismo", un assassino che assassino non è, donne sole alle prese con l'alcool e altre dipendenza, una ragazza che cerca di dare un valore alla perdita della sua verginità, uomini che maltrattano donne, che confondono l'amore col possesso. I personaggi che popolano questo libro sono raccontati in un momento di bilico tra la luce e buio, mentre passano da uno stato di cose ad un altro, nei momenti di cambiamento, e c'è sempre la sensazione che niente possa salvarli dalle tenebre incombenti. Il mondo femminile è forse quello più toccato e rappresentato nei racconti di Dubus, forse perché è proprio attorno alle donne che girano i sentimenti più forti che il genere umano conosca ed é sopra di loro che si addensano le nubi del dolore e della violenza subita. La vita è ingiusta, non c'è scampo per nessuno, ma sono le donne che portano il peso della nostra incompiutezza.
"Se esiste una dannazione, e un luogo per i dannati, deve essere un posto silenzioso, dove gli spiriti evitano di guardarsi e vivono nella solitudine, fissando disperatamente l’eternità. Perché deve essere affollato di gente passiva, persone la cui presenza nella vita è stata un paradosso; poiché, occupando e vivendo in uno spazio, emettendo suoni all’interno di questo spazio, sono state ovviamente presenti, mentre in verità non lo erano affatto: hanno assistito al male e non hanno sollevato né un braccio né la voce per fermarlo; perché hanno assistito alla gioia e non hanno cantato né applaudito."

Nessun commento:
Posta un commento