sabato 28 dicembre 2024

Il futuro

Il futuro - Naomi Alderman

Il nuovo libro della Alderman è attuale, una distopia molto vicina, fin dalle prime pagine percepibile come imminente. Si parla di un futuro prossimo, alquanto prevedibile, dominato dalle aziende big-tech o big-data, un mondo dove il possesso dei dati e la possibilità di pilotare le persone costituiscono la chiave del potere. Non è forse già così? Il mondo deve fare i conti con i cambiamenti climatici  e la disfatta del nostro ecosistema e su questo scenario si sviluppa la storia di tre tra le persone più ricche e influenti del pianeta, costrette a subire le conseguenze del loro ego smisurato. Saranno gli uomini a trovare una soluzione per salvare il pianeta dal collasso o sono proprio gli uomini quelli "di troppo"?. Il libro mi è piaciuto e le parti più futuristiche/fantascientifiche sono ben inserite in un contesto molto vicino alla realtà che sperimentiamo ogni giorno, rendendo il tutto molto palpabile e credibile. E' un libro attuale, fresco, nel linguaggio e negli argomenti. Nella sostanza parla dello smisurato egoismo umano, della sete di potere, che nella nostra malnata società si traduce con il possesso di grandi quantità di denaro. La logica del potere, del dominio. Se ci sarà una causa all'estinzione della razza umana, sarà la nostra incapacità di affrancarci da questa logica.

"Non me ne importa più niente. Un giorno le stelle si spegneranno a una a una, come in quel racconto di Arthur C. Clarke, ma prima il sole diventerà una supernova e farà evaporare i mari e in fondo siamo solo una specie inutile e le specie vivono e muoiono, è questo che fanno. Non ci sarà un pubblico né il giudizio universale né un redentore vivente e alla fine dello spettacolo non verrà nessuno a dirci il nostro punteggio e cosa potevamo vincere. Nessuno ricorderà la razza umana o gli Stati Uniti o San Francisco"

"Tutte le cose importanti erano già qui prima di noi e resteranno qui anche dopo di noi. Gli animali si vogliono bene. Fanno fatica e cercano il piacere, si rilassano al sole e si confortano a vicenda, odiano e si vendicano. Gli animali vogliono bene ai loro piccoli. Se pensate di volere più di questo, vi state solo illudendo. Soffriamo di arroganza incurabile e prima veniamo spazzati via meglio è."

lunedì 9 dicembre 2024

Lettera al padre

Lettera al padre - Franz Kafka

Il difficile rapporto di Kafka con il padre oppressivo, un uomo con una personalità e una sicurezza schiaccianti. Il molte parti di questa lunga lettera chi è padre si riconoscerà, perché nessuno è veramente esente da forzature inferte ai figli. E nessun figlio è estraneo dall'aver incolpato il genitore delle proprie debolezze, perché tutti abbiamo bisogno di un capro espiatorio per levarci di dosso il senso di inadeguatezza che ci affligge. Kafka ha sicuramente sofferto delle proprie debolezze fisiche e psicologiche e del conflittuale rapporto con il padre. Tutto questo si riflette senza dubbio sulla sua produzione di scrittore e probabilmente questo suo senso di sconfitta e impossibilità di prendere in mano le situazioni lo si ritrova nei suoi libri, anch'essi incompiuti, come la sua stessa vita.

mercoledì 4 dicembre 2024

Sic Mundus Creatus Est

Dark - serie Netflix

Non sono un grande divoratore di serie TV, in genere mi limito a quelle suggerite da mia figlia che ormai conosce i miei gusti in fatto di film. Dark mi è piaciuto parecchio, sto ultimando la seconda visione delle intere tre stagioni che lo compongono. Dark è una storia che richiede impegno, memoria, è cupa e in qualche modo travolgente. Non si ride mai guardando questa serie, né i personaggi lo fanno mai, tutto è avvolto da un alone di tragedia imminente.  E' fantascienza, parla di viaggi nel tempo  e di quanto siamo o non siamo padroni delle nostre vite. La trama di parentele dei protagonisti della serie e il fatto che tutto sia vissuto in diversi piani temporali, rende il tutto intricato e misterioso, ma con un po' di attenzione (e con qualche visione extra) tutto sembra incastrarsi al posto giusto, il cerchio si chiude o, meglio, si ripiega su se stesso, in un circolo senza fine. Bello, mi ha preso molto: la sensazione di ineluttabilità delle cose, la simbologia che permea gli avvenimenti, quel velo scuro e triste che sembra avvolgere tutto e tutti... Una delle mie serie preferite (dopo Twin Peaks naturalmente).

martedì 3 dicembre 2024

Mattino e sera

Jon Fosse - Mattino e Sera

In questo breve romanzo Fosse, con la sua tipica, ritmata, musicale prosa, quasi una cantilena, che ormai riconosco così bene dopo aver letto le sue opere più lunghe e famose, esplora l'inizio e la fine della vita di un uomo, un umile pescatore. L'uomo viene dal nulla, esce dal corpo di una donna, e quando è la sua ora semplicemente svanisce e ritorna al nulla. Cosa c'è nel mezzo? Quanto conta quello che c'è tra il nulla e il nulla?

" ...il piccolo Johannes, vedrà la luce del mondo perché è cresciuto grande sano e bello nell’oscurità e nel calore della pancia di Marta, dal non esistere assolutamente si è trasformato in un essere umano, un bambino, sì, dentro la pancia di Marta si sono formate le dita delle mani, dei piedi e il viso, lì dentro si sono plasmati anche gli occhi e il cervello e magari ha anche qualche capello, e adesso, mentre la mamma Marta urla di dolore, verrà alla luce in questo mondo freddo dove sarà solo, separato da Marta, separato da tutti gli altri, sarà solo sempre solo e poi, quando verrà il momento, quando sarà la sua ora, si dissolverà e si trasformerà in nulla e ritornerà là da dove viene, dal nulla e al nulla, questo è il corso della vita, per esseri umani, animali, uccelli, pesci, case, recipienti, per tutto quello che esiste."