venerdì 20 settembre 2024

La vita in città

La vita in città - Donald Barthelme

Sarà anche un manifesto della letteratura postmoderna, termine che racchiude tutto e niente, ma per me resta un esercizio di stile fine a se stesso. Non sono a digiuno di letteratura moderna o postmoderna americana, sono un fan di Wallace e DeLillo, ma questo proprio non l'ho digerito. Barthelme pratica la letteratura, è dissacrante, mescola stili narrativi e ne inventa di nuovi, con un linguaggio asciutto, ironico(?), a volte eccessivo a volte scarno, mai emozionante. Postmodernismo, metanarrativa, chiamatela come volete, ma a me questi racconti non hanno lasciato nulla. Li dimenticherò in pochi giorni. E il mio metro di misura per i libri, l'arte in genere, è valutare cosa ti resta, cosa è cambiato dopo la lettura. In questo caso non posso quindi dare un giudizio positivo. Non mi è piaciuto.


sabato 14 settembre 2024

Mercoledì delle ceneri

Mercoledì delle ceneri - Ethan Hawke

Che dire, oltre ad essere un famoso attore Hawke è un bravo scrittore. Avevo qualche reticenza a leggere questo libro, una cosa che mi succede sempre quando uno sportivo, un giornalista o, come in questo caso, un attore, si improvvisano scrittori. Invece sono rimasto piacevolmente colpito. La travagliata storia d'amore di James e Christy è un viaggio sulle montagne russe, adrenalinico e inevitabile. Come inevitabili sono i segni lasciati su questi ragazzi da famiglie assenti, dalla mancanza di affetto, dall'essere stati buttati nella vita senza salvagente, immersi nelle contraddizioni  e nella violenza dell'America di provincia. L'esatto opposto del sogno americano. Il libro scorre, buono il ritmo e dialoghi non banali. Ci si interroga sul senso di ciò che ci accade nella vita, sull'inevitabilità del destino, sulla religione e sulle credenze, sulla necessità di soddisfare il nostro volere, sull'egoismo che domina tutti e tutto. Non c'è salvezza, per nessuno.

 "Niente di quello che potrai mai fare avrà importanza. La tua vita, e quella della gente su questo pullman, non ha più importanza di quella degli alberi là fuori. I lombrichi sono importanti quanto te. Tutte le nostre vite sono destinate a passare. La vita di mio figlio inizierà e finirà, come quella di mia nonna. Un giorno questo pullman si troverà in cima a un cumulo di altri pullman, e nessuno saprà mai che sono stata seduta qui. Quando morirò, la mia storia si mischierà a una tale massa di altre storie che la mia voce verrà assorbita in quel coro senza che nessuno la senta mai. Tu non sei niente. Non c'è niente di importante."

"Non ci sono segreti, solo cose che la gente fa finta di non sapere."

"Forse tutti quanti vedono il mondo così: ogni cosa è vera, in ogni momento."


lunedì 2 settembre 2024

Tutto va e viene

Le altalene - Mauro Corona

A Mauro sono affezionato e leggo ogni sua nuova uscita. Gli ultimi suoi libri, e questo non si discosta, hanno le caratteristiche del "memoir". Corona sembra imprigionato nei ricordi, incapace di scrollarsi di dosso il peso delle angherie subite, di un'infanzia dolorosa, di una gioventù scombinata. Si rischia di cadere un po' nella noia, quando apri il libro sai consa aspettarti, e quello trovi. Il lato positivo è che è sempre un ritorno a casa e infondo è quello che vuoi quando compri un suo libro. Le altalene, il titolo del libro, rappresentano l'andare e venire di ogni cosa: delle persone, delle stagioni, dei ricordi, degli amori, degli amici. Tutto va e poi ritorna, in un modo o nell'altro, salvo l'ultima andata, quella da cui non c'è ritorno. Mauro riflette sugli amici che ha perso, sull'amore negato dei genitori, sulla perdita del fratello e sulle ferite di un popolo, quello Ertano, disgregato e martoriato dalla tragedia del Vajont. L'affronto subito e l'ingordigia che l'ha causato, sono indelebili. Rispetto agli altri suoi libri ho trovato una maggiore attenzione alla scrittura, un passo più maturo, anche se ho preferito i romanzi, dove anche le credenze popolari, le storie tramandate hanno un peso, il peso della fantasia.

"E' sufficiente immaginare per contentarsi. E' quando si vuol realizzare progetti a tutti i costi che l'animo s'incattivisce. Raggiungere quel che ognuno vorrebbe è impossibile. A volte anche velleitario, capriccioso, pieno di vanità e gola di successo, di essere noti, all'attenzione del mondo. Quasi sempre è così e quasi sempre non avviene."