giovedì 30 novembre 2017

(in)felicità familiare

La passione sfugge prima o poi.
Il bisogno di stare isolati dal mondo, soli con il proprio partner, si affievolisce e scompare.
L'amore rimane, ma è diverso. Non scompare ma si trasforma.
L'amore non è oggettivo, non è di un solo tipo. E' mutevole, è un'onda. Dolce o impetuoso. Pur sempre amore.
La felicità poi... quella non esiste...

Un romanzo breve di Tolstoj che vale la pena di leggere.

martedì 7 novembre 2017

Immagina...



Immaginati mentre ti appoggi alla ferrovia del porto
gettando via la tua ultima sigaretta
Immagina il tuo dito che suona il campanello
Immaginati il teschio e le ossa incrociate sullo zerbino
Immagina te stesso per le strade di Laredo
Immaginati la casba, immaginati il Giappone
Immaginati tuo figlio con il dito sul grilletto
Immaginati una protesi in Afghanistan
Immaginati un tribunale senza una cazzo di legge
Immaginati un bordello senza una cazzo di puttana
Immaginati una latrina senza un cazzo di scarico
Immagina un leader senza un cazzo di cervello
Senza un cazzo di cervello, un cazzo di cervello
Senza un cazzo di cervello, un cazzo di cervello
Senza un cazzo di cervello, un cazzo di cervello
Senza un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Seguimi e fammi un filmino al concerto
con un telefonino in un posto in primissima fila
Segui Miss Universo che prende un po' il sole
Vorrei che tu fossi qui a Guantánamo
Immaginati un sedile su un aereo privato
Immaginati di avere i piedi inchiodati al pavimento
Immaginati un equipaggio evidentemente impazzito
Immagina: niente finestre, niente porte
Incollato a uno schermo nello stato del Nevada
inseguire il sogno è sempre più arduo

Immagina lei che impacchetta un regalo per il matrimonio
Immagina lei che bolle l'acqua per il tè
Immagina i ragazzini che si arrampicano nel sedile posteriore
Immaginati la mia mano che gira la chiave
Oh, immaginati
Immaginati il cane, nel furgoncino davanti
Immaginati un albero sul bordo della strada
Immaginati le mie mani che si fanno sempre più fredde
più fredde, gelide
più fredde, gelide
più fredde, gelide
più fredde, gelide

Seguimi in un posto vicino al fiume
Venduto per i miei reni, venduto per il fegato
Perché così magro, così bisognoso
Non si è mai troppo avidi.
Picture That - Roger Waters

Refuge

"To the bone", il nuovo album di Steven Wilson mi piace. Quando compri un lavoro nuovo di Steven non sai mai cosa aspettarti. In genere non resto deluso. Questa volta strizziamo l'occhio a sonorità un po' retro. Un penetrarsi di chitarre rock e suoni pop anni 80. Non facile da descrivere. Molto bello il pezzo "Pariah" ma, su tutti, questo è il mio brano preferito:

lunedì 6 novembre 2017

Alla ricerca della nostra realtà, a sud del confine e a ovest del sole.

A sud del confine, a ovest del sole.
Murakami Haruki

Molto bello. Grande maestria di Murakami nel traghettare il lettore da una storia dove tutto appare tangibile a una situazione dove il reale e l’onirico si mescolano. La realtà è percezione. Verso la fine del libro ho involontariamente visualizzato alcune scene di film di Lynch che mi sono tornate alla mente: personaggi la cui esistenza viene messa in dubbio ma che, per il solo fatto di essere percepiti, esistono. C’è una sola realtà? Credo di no. C’è la “nostra realtà”, quella in cui accettiamo l’accadere delle cose mescolando nella nostra mente i tanti modi in cui una storia si svolge: come l’ho vista con i miei occhi / come l’hanno vista gli altri / come avrei voluto che andasse / come l’ho sognata / ecc. E tutte queste visioni/interpretazioni del mondo sono ugualmente reali. O forse no.