"La morte è il solenne rimprovero che la volontà di vivere, e piú particolarmente l’egoismo a essa essenziale, ricevono dal corso della natura, e può essere intesa come un castigo per la nostra esistenza*. È lo scioglimento doloroso del nodo che la generazione aveva annodato con voluttà, e la distruzione violenta, irrompente dall’esterno, dell’errore fondamentale del nostro essere: è il grande disinganno. Noi siamo in fondo qualcosa che non dovrebbe essere: perciò cessiamo di essere."
Da: Il mondo come volontà e rappresentazione.
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