sabato 26 ottobre 2024

Settologia VI-VII

Jon Fosse - Un nuovo nome

Concludo finalmente la lettura della settologia di Fosse, rammaricato del fatto che ho dovuto attendere diversi mesi la pubblicazione delle ultime due parti. Mi sono bastate poche pagine per immergermi di nuovo nel flusso di pensieri di Asle, il protagonista di questi bellissimi libri, e di nuovo rischiare di annegare. Ho finalmente ritrovato quella sensazione di stare li, sdraiati al buio, a rivivere e fantasticare sulla storia della nostra nostra vita, mescolando i ricordi con i desideri e modificando in qualche modo il passato. E' qui il fulcro di tutto, il fatto che noi viviamo solo di ricordi, di passato, e continuiamo a riviverlo e in questo modo lo modifichiamo. Come Asle, il pittore, che ha bisogno di dipingere le immagini che si sono fissate nella sua mente per liberarsene, per non esserne sopraffatto, così tutti noi abbiamo bisogno di rivangare il passato, di riviverlo e aggiornarlo, per liberarcene, per esorcizzarlo. I ricordi di modificano, si aggiornano, e in questo modo possiamo vivere più vite. Il passato può cambiare. Siamo in qualche modo sia vittime che autori della nostra storia. Attraverso un continuo flusso di pensieri e ricordi, riviviamo l'intera vita dell'anziano pittore Asle, più vite in realtà, vite alternative, che si compenetrano, fatte di desideri, passioni, speranze, delusioni, amori, sconfitte, fede, morte. La settologia di Fosse è la mia migliore lettura del 2024 e senza dubbio una delle cose più belle che io abbia mai letto.

"Tutto ciò che ora desidero è il silenzio, sì, che ci sia il silenzio più totale, che il silenzio si posi su di me come neve e mi copra, si, che un silenzio cada su tutto ciò che esiste, e anche su di me, sì, su di me, sì, che un silenzio nevichi su di me e mi copra, mi renda invisibile, renda tutto invisibile, faccia sparire tutto, penso, e tutti i pensieri svaniranno, tutte le immagini che si sono accumulate nella mia memoria e che mi tormentano scompariranno e io sarò vuoto, soltanto vuoto..."

"...la gente nasce, la gente muore, arrancano per pochi anni attraverso una vita, in un modo o nell'altro, poi muoiono, sono venuti dal nulla, sono semplicemente nati, e al nulla tornano, e altrettanto semplicemente scompaiono, e questi pochi anni sono quelli che sono chiamati vita, una vita, una vita umana."

venerdì 11 ottobre 2024

...solo, miserabile, indifferente.

Gli indifferenti - Alberto Moravia

Solo, miserabile, indifferente. Queste tre parole riassumono lo stato d'animo di Michele, il vero protagonista di questo romanzo. Gli indifferenti è sicuramente un romanzo "esistenzialista", parte di quella corrente di pensiero, di quel modo di scrivere , di quel modo di vedere la propria vita tipici di scrittori come Sartre, Dostoevskij, Kafka, Camus e altri. Michele assiste al declino economico e morale della sua famiglia, vittima di un esuberante sfruttatore dongiovanni. Nonostante tutto ciò che lo circonda, le umiliazioni subite dalla famiglia, l'amore non corrisposto di una donna, la spavalderia di Leo, ambiguo seduttore e ricco uomo d'affari, è incapace di coltivare la rabbia, il rancore, l'amore. Gli stati d'animo lo attraversano, passano così come la vita gli scorre davanti. Ciò che può fare è assistere a ciò che accade, senza appassionarsi a nulla, senza provare rancore, senza dare o ricevere piacere, indifferente per lo più al mondo. Gettato al mondo.

"Tutta questa gente’ pensò, ‘sa dove va e cosa vuole, ha uno scopo, e per questo s’affretta, si tormenta, è triste, allegra, vive, io… io invece nulla… nessuno scopo… se non cammino sto seduto: fa lo stesso"