martedì 7 novembre 2023

Sottomissione

Sottomissione - Michel Houellebecq

Il protagonista:
un docente universitario, studioso di Huysmans, che conduce una vita più ricca di incontri occasionali con studentesse e prostitute che non di impegni scolastici.

Lo scenario:
in un prossimo vicino futuro, in Francia, va al potere un partito politico di matrice islamica.

In poco tempo le cose in Francia cambiano. Gli insegnanti e i docenti sono chiamati alla conversione. Scompaiono le classi miste e le studentesse devono indossare il velo. Le posizioni di potere sono occupate da musulmani o da neo-convertiti. Tutto sembra procedere senza troppi scossoni, mentre la cultura e la democrazia occidentale cedono il passo a una società che deve fare i conti con le leggi dell'islam. E la cosa che si percepisce leggendo il romanzo di Houellebecq è che la sottomissione della donna non fa poi così schifo al maschio medio occidentale.
In una conversazione con il protagonista, un suo collega dice appunto: "È la sottomissione. L’idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta. [...] per me c’è un rapporto tra la sottomissione della donna all’uomo come la descrive Histoire d’O e la sottomissione dell’uomo a Dio come la contempla l’islam".
Se ai politici, agli uomini di potere, ai docenti, agli uomini di cultura, diamo stipendi triplicati, due/tre giovani mogli e la possibilità di esercitare (infliggere e ricevere) la "sottomissione", c'è speranza che la millenaria cultura europea non ceda il passo all'avvento dell'islam?

"Solo la letteratura può dare la sensazione di contatto con un'altra mente umana, con l'integralità di tale mente, le sue debolezze e le sue grandezze, i suoi limiti, le sue meschinità, le sue idee fisse, le sue convinzioni; con tutto ciò che la turba, le interessa, la eccita o la ripugna. Solo la letteratura può permettere di entrare in contatto con la mente di un morto, in modo più diretto, più completo e più profondo di quanto potrebbe fare persino la conversazione con un amico; per quanto profonda e solida possa essere un'amicizia, in una conversazione non ci si abbandona mai così completamente come davanti a una pagina bianca, rivolgendosi a un destinatario sconosciuto."

"Il passato è sempre bello, e in effetti anche il futuro, a far male è solo il presente, che portiamo con noi come un ascesso di sofferenza che ci accompagna tra due infiniti di quieta felicità."


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