"È un fiacco struggersi e torturarsi, un barcollare come in sogno attraverso le quattro età della vita fino alla morte, accompagnati da una serie di pensieri banali. Sono come orologi che vengono caricati e camminano senza sapere perché; e ogni volta che viene generato e nasce un uomo, l’orologio della vita umana viene caricato di nuovo, per ripetere ancora una volta frase per frase e battuta per battuta, con variazioni insignificanti, la sua musica, suonata e risuonata già innumerevoli volte. Ogni individuo, ogni faccia e ogni vita umana sono soltanto un breve sogno in piú dell’infinito spirito della natura, dell’eterna volontà di vivere, sono soltanto una fugace formazione in piú che esso disegna per gioco sulla sua pagina infinita, spazio e tempo, e che lascia sussistere per un tempo, rispetto a quest’ultimi, infinitamente piccolo, poi cancellandola per far posto ad altre. Tuttavia, e in ciò sta il lato serio della vita, ognuna di queste fugaci formazioni, ognuna di queste insipide trovate, deve essere pagata da tutta la volontà di vivere, in tutta la sua violenza, con molti e profondi dolori, e da ultimo con un’amara morte, a lungo temuta e infine sopravvenuta."
Da: Il mondo come volontà e rappresentazione.
Nessun commento:
Posta un commento