domenica 9 marzo 2025

Siamo ciò che vediamo?

La mente allargata - Riccardo Manzotti

In questo saggio Manzotti, al quale innanzitutto riconosco una grandissima capacità di oratore avendolo ascoltato a una presentazione di questo libro, ci propone una teoria coraggiosa, difficile da accettare, ma in grado di conquistare l'attenzione di chi legge. Io l'ho apprezzato, e la proposta di Manzotti mi ha anche parzialmente convinto. Dico parzialmente perché qui andiamo a toccare il fondamento stesso della nostra esperienza nel mondo, l'essenza stessa della vita. Non è facile accettare in toto ciò che Manzotti ha da proporci, perché scardina molti concetti che diamo per acquisiti, accettati, quasi scontati: l'io, la nostra mente, la nostra anima. Semplificando molto, la teoria della "mente allargata" elimina il "terzo incomodo" se così possiamo dire. Ci dice che la nostra coscienza non è colei che interpreta il mondo che esperiamo, ma è solo e unicamente proprio l'esperienza che viviamo in quel momento. Se interagiamo con un oggetto, la nostra esperienza è proprio quell'oggetto. Non esiste una nostra rappresentazione mentale di quell'oggetto. Non ci sono più tre protagonisti (noi, l'oggetto, la nostra rappresentazione mentale di quell'oggetto), ma solo due (noi e l'oggetto). La rappresentazione, o esperienza, è l'oggetto stesso. Di fatto quando diciamo "noi", non dobbiamo intendere in nostro corpo (che non è altro che un oggetto), e nemmeno un ulteriore entità (anima, spirito, mente) che è dentro di noi e fa una rappresentazione di ciò che vediamo. "Noi" siamo invece quell'insieme di interazioni che abbiamo in quel momento con il mondo che ci circonda, con l'oggetto che stiamo guardando. Siamo quella cosa. Nelle trecento pagine di questo saggio Manzotti motiva la sua idea rapportandola anche ai sogni, alle allucinazioni, ai ricordi, e proponendo una visione allargata del tempo presente. Ci spiega che "il passato è presente, tutto è qui e ora". E' complesso dire di più, bisogna leggere il libro che, nonostante tocchi argomenti non semplici, espone i concetti in modo chiaro. La teoria di Manzotti è difficile da accettare perché non è consolatoria. Raffredda gli animi, ci toglie il sogno, cancella la metafisica e ci ancora a terra. Tutto è fisico, punto. Perché non è facile accettare una teoria di questo tipo? Fondamentalmente, io credo, perché abbiamo paura della morte e sentiamo il bisogno di credere che ci sia qualcosa al di la del mondo fisico. Vogliamo avere una mente, uno spirito, qualcosa che esula dal mondo fisico e dalle sue regole, qualcosa che ci renda immortali. Io mi sento di consigliarne la lettura, è davvero interessante. Ognuno poi trarrà le sua conclusioni, è divisivo, proprio per i motivi che ho detto sopra.


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