giovedì 3 maggio 2018

L'ora del diavolo

Mi è capitata per mano una raccolta di romanzi brevi di Pessoa. Fra questi "L'ora del diavolo", una sorta di monologo su uomo, dei e anti-dei. Molto bello, Pessoa non delude mai.
Un passaggio:
"Non ho mai avuto infanzia, né adolescenza, né quindi età virile a cui arrivare. Sono il negativo assoluto, l'incarnazione del niente. Quello che si desidera e non si può ottenere, quello che si sogna perché non può esistere - in ciò risiede il mio regno nullo e lì poggia il trono che non mi fu dato. Quello che avrei potuto essere, quello che avrei dovuto avere, quello che la Legge o la Sorte non mi hanno dato - l'ho gettato a piene mani nell'anima dell'uomo ed essa si è turbata a sentire la viva vita di ciò che non esiste. Sono l'oblio di tutti i doveri, l'esitazione di tutte le intenzioni. I tristi e gli stanchi della vita, una volta staccatisi da quell'illusione, levano gli occhi verso di me, perché anch'io, e a mio modo, sono la Stella Lucente del Mattino. E' da tanto tempo che lo sono. [...]
L'umanità è pagana. Ma qualche religione l'ha penetrata. E non è nell'animo dell'uomo comune il poter credere alla sopravvivenza di questa stessa anima. L'uomo è un animale che si sveglia, senza sapere dove né perché..
Quando adora gli dei li adora come feticci. La sua religione è una stregoneria. Così è stato, così è e così sarà. Le religioni sono solo ciò che straripa dai misteri del profano e da esso non è inteso, perché, per natura, non può esserlo." (Fernando Pessoa)