mercoledì 30 settembre 2015

Rattle that lock


Ultima creatura di Gilmour. E secondo me, musicalmente, la più pinkfloydiana. Ascoltato la prima volta mi è piaciuto. La seconda, la terza l'ho adorato. Ci sono almeno tre, quattro pezzi bellissimi, da ascoltare in silenzio, più volte. E con buona pace di tutti i criticoni che si attaccano sempre al "Barret o niente" o al "dopo Waters tutto schifo", io dico che non me ne frega nulla e un disco lo giudico senza guardare la storia e senza guardare avanti. Conta il presente. Se la musica di da emozioni, ha raggiunto il suo scopo. E così come mi è piaciuto "The Endless River", brani dell'epoca di "Division Bell", così mi piace un sacco questo lavoro di Gilmour. Cosa posso dire... quelle saturazioni così intense e quel languore che nessuno è così bravo a esprimere, a me piacciono tanto. Belli i pezzi strumentali e bellissime "Faces of the stone", "Dancing right in front of me" e "In any tongue". Preso in vinile, perché la grafica è molto ben fatta, i disegni dark e molto belli.



venerdì 25 settembre 2015

PROG

Finalmente una bella rivista che parla di musica progressive. Di carta. Capito bene? Di carta, da tenere in mano, sfogliare, odorare, piena di foto, immagini, copertine, recensioni, classifiche, consigli. Speriamo che le vendite possano garantire lunga vita a questo prodotto cartaceo, visto che molti altri tentativi sono durati poco. E speriamo che la continuità possa anche rendere un po' più abbordabile il prezzo di copertina. Dieci euro sono tanti, ma se siete estimatori di questo genere musicale, considerando che è un bimestrale, si può fare un sacrificio. Nei limiti delle proprie possibilità io penso sempre che i soldi spesi per le proprie passioni non siano mai buttati. Cioè, per intenderci: mangio un gelato in meno ma prendo un libro che voglio leggere. Io la vedo così.

mercoledì 23 settembre 2015

Hand Cannot Erase

Torna Steven Wilson, e io torno al negozio di dischi. E non resto deluso. Hand Cannot Erase è un concept album, preceduto da un blog che anticipa i temi del disco: crescita, scorrere del tempo, abbandono, delusione, nostalgia, ricordo. Protagonista femminile, mali senza sesso, trasversali. Non un concept album classico da ascoltare obbligatoriamente dall'inizio alla fine. I pezzi sono definiti anche a se stanti. Ma se ascoltato tutto ha un sapore diverso, ha un valore aggiunto. Vale la pena dare un'occhiata al blog e una letta ai testi tradotti. Tra tutti i pezzi per me svetta "Routine", ma è solo gusto personale. C'è prog, pop, elettronica, chitarre. Un disco vario e appagante. Malinconia e astrazione intervallate da pezzi con grande forza evocativa. Pollice su.

giovedì 3 settembre 2015

Life is a fear of falling

In Dream degli Editors è un disco bellissimo. A me ricorda un po' la musica elettronica anni '80. Alcune sonorità mi ricordano gli Alphaville di "Sounds like a melody". Se dovessi per forza accostarli a qualcosa di già sentito direi che il suono di questo disco somiglia a un incrocio fra Depeche Mode e Radiohead. Bellissimi pezzi rock/elettronici. Trascinante il singolo "Life is a fear of falling", ma tutti i pezzi meritano di essere ascoltati. Alcuni brani sono quasi danzerecci, ma fondamentalmente è un disco intimo. La voce è stupenda, riconoscibile. Atmosfere malinconiche che entrano in profondità.
Life is a fear of falling, life is a fear of falling through all the cracks...